Muay Thai- Protezione e Tradizione
Protezione e tradizione: Mongkon & Kruang Ruang
Miti e credenze Thai
Prima di iniziare a combattere, i guerrieri saranno adornati con un copricapo, chiamato Mongkon e un bracciale chiamato Prajiet detto anche Kruang Ruang. I due amuleti sono stati in precedenza benedetti dai monaci buddhisti, al loro interno possono incorporare simboli e/o piccoli oggetti come ad esempio immagini del Budda( Pra Krueng) o anche preghiere, stampate su carta o metallo e venerati dall’atleta; la credenza è che essi concedano a chi li indossa la vittoria e la protezione sul ring. Tradizionalmente il Mongkon non deve mai essere toccato dal combattente e sarà gestito solo dal suo coach e mai dovrà essere poggiato al suolo o vicino a questo, questo sarebbe causa di danni al combattente…è una delle ragioni per cui un fighters entra nel ring passando al di sopra delle corde e mai sotto di esse. Spesso i Combattenti vengono anche adornati con i Phuang Malai, ghirlande di fiori come orchidee, garofani, gelsomino e margherite che vengono indossate dal combattente prima dell’incontro sul petto nudo. Queste ghirlande sono di buon auspicio, allontanano gli spiriti maligni e favoriscono la protezione degli spiriti benigni. Dopo l’esecuzione del rituale Wai Kru e della Ram Muay (la parte in piedi del cerimoniale) sarà il Coach a rimuovere il Mongkon non prima di aver pregato imponendo le sue mani sul suo combattente.
A differenza del mongkon, il prajiet continuerà ad essere allaciato al braccio del combattente anche durante la competizione. Una volta entrato nel ring, il combattente continua ad allontanare gli spiriti maligni e le forze negative fuori dallo stesso prima di effettuare l’importante cerimonia del “Wai Kru”. Per fare ciò cammina in senso antiorario pregando in ogni angolo e tenendo la mano destra a contatto con le corde mentre la sinistra è appoggiata al viso.. Una volta effettuati tre giri il Wai Kru può iniziare.E’ questo un rituale che ha un significato profondo per i praticanti di Muay Thai ed è interpretato dai combattenti per rendere omaggio ai loro insegnanti, ai familiari e in ricordo dei propri avi combattenti oltre che per ingraziarsi la vittoria sul ring.
Il Wai Kru e la successiva Ram Muay sono unici ed uguali per chi si addestra nel camp e viene insegnato loro dal Maestro. Talvolta capita comunque che i combattenti facciano piccole modifiche al rituale aggiungendo e personalizzandolo con l’aggiunta di alcune tecniche.
Alcune di queste includono gesti che oltre allo spettacolo servono ad intimidire il proprio avversario come per esempio l’invio di frecce dirette verso all’angolo opposto. Finita la cerimonia della Ram Muay il combattimento può iniziare. La Muay Thai è spesso chiamata l’arte degli otto punti a contatto o delle otto armi questo perché è possibile colpire con pugni, gomiti, ginocchia e piedi rispetto a due punti della Boxe e ai quattro punti (mani e piedi) della Kickboxing.
Normalmente un incontro di Muay Thai non supera i 5 round, round ognuno dei quali dura 3 minuti con un periodo di riposo di un minuto e mezzo ma regole diverse sono accettate a seconda della promotion che organizza le competizioni.
Nessun ulteriore round è previsto e i combattenti indossano dei guantoni tra i 6 e i 10 once, negli ultimi anni è altresì tornata in auge la regola di indossare le corde nei combattimenti appunto di Card Chuek. La Muay Thai in Thailandia è vissuta sia come arte marziale per la difesa personale che come Sport Nazionale, numerosi sono pertanto gli stadi dove ogni settimana sono proposti incontro professionistici trasmessi in diretta tv dalle principali catene televisive.